Ebbene sì abbiamo il bancone. Mi verrebbe da scrivere habemus papam! ;) Era da un sacco che lo desideravo e non vedevo l'ora di mettermi a lavorare sul progettino che avevo fatto tempo addietro. Su pinterest avevo trovato un sacco di foto di mio gradimento e creato sul mio computer una cartella chiamata "bancone cucina". Ho disegnato uno schizzo e su quello abbiamo lavorato. Gigi è stato meglio di mastro Geppetto e anche se alla fine del weekend aveva la schiena a pezzi era felice come un bambino. A proposito di schiena a pezzi...questa mattina ho l'appuntamento dall'osteopata per farmi "scricchiolare" le ossa, aiuto!
Era la sera di venerdì 15 Novembre quando assieme a Gigi, decidiamo di dedicarci nel fine settimana che segue, alla realizzazione del bancone. Avevamo in casa gran parte del materiale ma ci mancava il legno per il piano e dovevamo per forza comprarlo. Inizialmente pensavamo di utilizzare delle assi da ponteggio riciclate ma quelle che avevamo trovato erano troppo spesse, 5 cm a noi ci sembravano eccessivi. Già le gambe erano imponenti (e poi capirete perché) così ci siamo diretti in una grande falegnameria di Genova alla ricerca del legno perfetto.
Appena varcata la soglia della falegnameria eravamo ubriachi da quanti tipi di legno avevamo sotto i nostri occhi. L'unica cosa certa è che non volevo acquistare pino o abete per il top. Sarebbe andato bene per le parti che avrei pitturato ma mi sembrava poco carino per il piano che avrei lasciato del suo colore originale. Così abbiamo gironzolato per qualche minuto ossessionando di domande il signore della falegnameria fino a che non mi sono trovata davanti ad una pila di assi uguali uguali al piano del nostro tavolo di cucina, quello che Gigi ed io avevamo realizzato lo scorso inverno. Beh a quel punto non ci sono stati più dubbi, abbiamo scelto quel legno.
Il legno in questione abbiamo scoperto chiamarsi okumè, ed è un legno africano dalla tinta rosata con una venatura molto particolare. Le assi che avevamo utilizzato per il tavolo di cucina, ci erano state regalate dalla sorella di Gigi ma non era a conoscenza del tipo di legno e nemmeno del suo nome, sapeva solo che era un legno africano. Il signore della falegnameria, ormai nostro amico, ci ha tagliato le assi della misura che volevamo e in quattro e quattr'otto abbiamo caricato tutto in macchina. Questo accadeva venerdì sera. Durante il viaggio di ritorno verso casa c'era un tale profumo di legno in macchina che non faceva altro che mettermi la voglia di cominciare subito a lavorare al bancone.
Il sabato mattina lo abbiamo passato a tagliare su misura alcuni pezzi di legno e a carteggiare. Dal pomeriggio abbiamo cominciato ad unire il tutto. La struttura piano piano prendeva forma. Prima vi ho accennato al fatto che le gambe del bancone sono massicce, perché? Perché abbiamo utilizzato le vecchie travi che sorreggevano il tetto. Quel legno avrà almeno cento anni ci pensate? Era talmente duro da tagliare che abbiamo rotto due lame del seghetto alternativo (ebbene sì il nostro amico fidato è il seghetto alternativo, nulla più), così ci siamo arrangiati con una vecchia e sgangherata sega a cui avevamo insaponato la lama per cercare di farla scorrere al meglio.
Abbiamo preso le misure in base all'altezza della cucina dal momento che il bancone lo avremmo accostato a questa. Quindi l'altezza era già prestabilita, rimaneva solo decidere la lunghezza dato che anche la profondità l'avevamo già decisa in falegnameria. Abbiamo cominciato a collegare le due gambe ai travetti orizzontali su cui in seguito avremmo montato il perlinato. Ci siamo aiutati con delle spine in legno, colla vinilica e un'aggiunta di staffe in metallo (giusto per essere più sicuri, dal momento che non siamo del mestiere). Unite le quattro gambe con i quattro travetti, unite la fasce laterali sotto il piano e irrobustito la struttura con angolari da gamba a gamba, ci siamo dedicati al piano inferiore in perlinato. Sia i travetti che il perlinato lo avevamo in casa, avanzato dal soppalco da poco costruito. Tutto il legno a parte il piano è stato di recupero. Viva il riciclo!
Dopo aver tagliato la prima asse di perlinato e averla fissata con delle viti su entrambi i lati, abbiamo proseguito tagliando un pezzo dopo l'altro e prendendo le misure ogni volta. Volevamo essere sicuri della lunghezza precisa prima di tagliare perché non avevamo molto materiale a disposizione dal momento che era un avanzo. Una volta terminata questa operazione abbiamo cominciato a intravedere per la prima volta il nostro "bambino", il nostro bancone. Era sabato sera.
Domenica mattina siamo passati alla parte più divertente e creativa. Abbiamo montato il piano del bancone. Solo allora lo abbiamo potuto ammirare in tutta la sua bellezza. Ma questo non prima di aver carteggiato e levigato ogni asse. Le abbiamo montate da sotto, in questo modo sulla superficie non c'è vista di viti o chiodi. Per il piano del bancone ho utilizzato lo stesso trattamento del piano del tavolo di cucina, cioè cera bianca. Questa volta invece di passarla a straccio, l'ho diluita in un poco di trementina e data a pennello. Infine dopo aver aspettato l'asciugatura, l'ho lucidata con della lana d'acciaio e infine con uno straccio di flanella.
Domenica pomeriggio ho steso su tutta la struttura dell'impregnante per interni nel colore noce scuro. Perché ho fatto questo? Perché lo stile shabby predilige colori chiari e se nel momento in cui, dopo averlo pitturato nel colore preferito, lo carteggio sui bordi e negli spigoli ma sotto ho un legno chiaro, non ho il contrasto che mi serve. Per cui ogni volta che ho un legno chiaro come il legno grezzo non ancora trattato, lo pitturo con impregnante o mordente per scurirlo. Fatto questo ho aspettato qualche ora che si asciugasse. Fortunatamente avevo in casa un prodotto che non ha fatto alcun tipo di odore e comunque tutti i prodotti che utilizzo (anche per i corsi di tecnica shabby che tengo), sono all'acqua.
Dopo cena ero già pronta a stendere la prima mano di colore. Inizialmente avevo scelto un bianco sporco. Un classico oserei dire, ma si intonava con i mobili della cucina e con la struttura del tavolo. Poi a lavoro terminato mi sono resa conto che il bancone non spiccava e che il colore scelto non lo esaltava a dovere. Così lunedì mattina ho deciso di cambiare colore e la seconda mano è stata con un verde salvia sporcato da una punta di grigio. Lo sapete che adoro tutte le tonalità del verde! Già dalla prima pennellata utilizzando questo colore, ero sicura del risultato finale ed infatti mi sento super soddisfatta del colore scelto.
Ho rifinito con una mano di cera neutra e armata di forza e coraggio l'ho spostato e messo nella sua postazione. Pesa un quintale questo bancone. Le gambe assomigliano a dei tronchi e il piano da quattro centimetri anch'esso ha un bel peso. Peccato non poter mostrarvi la piccola idea che mi è venuta in mente dopo qualche giorno aver scattato queste foto. Ho inserito sulla fascia fronte muro, tre pomelli appartenuti ai bisnonni. Non ci ho ancora appeso nulla, ma comunque fanno il loro figurone. Magari sulla mia pagina fb, vi posterò una foto.
Nel piano inferiore ho posato una grande cesta a campana in vimini, una vecchia cassetta con delle ortensie essiccate e un contenitore in legno con la mia collezione di mattarelli. Non sarà sicuramente la scelta definitiva ma al momento non volevo lasciare questo spazio vuoto. Avete notato i miei nuovi sgabelli? Li ho comprati ad un mercatino e pagati sei euro l'uno. Ovviamente li ho ridipinti perché com'erano non si potevano guardare ma adesso sembrano essere nati apposta per il bancone. Allora cosa ne pensate? La mia famiglia ci prende in giro scherzando dicendoci che potremmo cominciare a produrre banconi da cucina...ahah! Beh qualche vecchia trave l'abbiamo ancora! ;)
Photo by Shabby Chic Interiors. Don't copy or use whitout permission
32 commenti
No vabbè!! Ma devo assolutamente commissionare a Gigi un tavolo!!!! Complimenti!!!
RispondiEliminaBellissimo e per la tua cucina è perfetto...non conoscevo questo legno ma il risultato è impeccabile....kiss!
RispondiEliminaSerena
Che meraviglia Sarahhh... Un Bacio G
RispondiEliminaCara Sarah, mi sono innamorata della tua cucina! Mi aveva già conquistata anche senza bancone, ma ora direi che è perfetta! Complimenti a te e a tuo matito...e viva il riciclo!
RispondiEliminaFederica
Sarah... è stupendo! Complimenti è venuta fuori una cucina così accogliente... da copertina!
RispondiEliminaUn bacione
Etta
Complimenti, un lavoro favoloso e una casa bellissima. Ciao Romana
RispondiEliminaQuasi non ci posso credere che si tratta proprio della "Cala Lotta"! E' stato un percorso lungo e faticoso il tuo, ma i risultati di cotante fatiche finalmente si vedono, e sono strabilianti...hai una cucina da sogno!
RispondiEliminaUn abbraccio
Viviana
Che bello Sarah! Ero molto curiosa di vederlo...mi fai venire voglia di mandare a quel paese mobilifici, artigiani e quant'altro e far tutto da me...poi mi guardo intorno, vedo gli spazi ridotti della mia casa, do un occhio alla mia agenda di lavoro e...alla pila di biancheria da stirare e...nooo...mi cadono le braccia...!! Pensa un po' che ho fatto diecimila foto della campagne attorno a casa che volevo mettere sul blog e non ci sono ancora riuscita... :-( ma vedrai che presto arriverà qualche nuovo post, magari, tra qualche tempo, anche con qualche simpatica novità natalizia a cui sto lavorando nel -quasi assente- tempo libero...Bravi ragassi! Vi state specializzando davvero nella costruzione di mobili...che tra un po' vi arrivi veramente qualche commissione? Un salutone da Emma.
RispondiEliminaavessi lo spazio, te lo commissionerei davvero, un bancone come il tuo... :)
RispondiEliminaperò... ci vorrei, sul lato lungo, due-tre bei cassetti... :DDD
Complimenti ancora!
Una vera meraviglia
RispondiEliminaPoesia per gli occhi!!!
Buondì
Gilda
Lavoro meraviglioso!!
RispondiEliminaCon un risultato perfetto.
Ma davvero, fateli conto terzi!!!
Io già vi vedo... Te con il seghetto Gigi con il trapano... Manifesto pubblicitario gigante con la vostra foto e sotto scritto in grande WE CAN !!! Siete una forza e il bancone non che avessi dubbi ma è veramente bellissimo
RispondiEliminaMeraviglia!! Grazie di aver postato anche le foto della
RispondiEliminarealizzazione!! Buona giornata
Monica
wow meraviglia.......
RispondiEliminaaverci lo spazio e anche Gigi ;)
RispondiEliminaM E R A V I G L I O S O!!
RispondiEliminasplendido!! E non poteva che essere così!
RispondiEliminabacio
vale
STRA STUPENDO!!! SEI SEMPRE FAVOLOSA!!!
RispondiEliminaBaci, Fra
Ciao Sarah!! bellissimo davvero!!
RispondiEliminache dire...ogni volta sono più strabiliata!!! adesso lo faccio vedere al maritino..chissà che non gli venga voglia di metter mano al nostro tavolo come già più volte pensato!!
RispondiEliminabaciotti
Bellissimo , ne voglio uno anch'io!!!!! Metterò sotto il marito promesso!
RispondiEliminasono a bocca aperta letteralmente! mi piace da morire! mi piace tantissimo prima ancora di sapere/pensare che quella struttura l'avete creata voi da zero.. quindi immagina quanto doppiamente resto a bocca aperta sapendo che dietro ci siete voi, le vostre idee, il vostro trapano, sega, chiodi e martello e infine pennelli! E' stupendo quell'angolo, e non potevi scegliere colore migliore, si sposa cosí bene con tutto il resto ma allo stesso tempo risalta come volevi tu. E' perfetto ecco!!! chissá la soddisfazione.....!!!!
RispondiEliminaun bacio fede-sempre piu innamorata di come la vostra casetta sta evolvendo!
Davvero incantevole... perfetto!
RispondiEliminaSerena
Bellissimo post, un lavoro impeccabile!! Silvia
RispondiEliminaVoi due siete una forza della natura! Dovreste si mettervi a costruire mobili, ogni volta il risultato finale e' stupefacente!!
RispondiEliminaElena
Sara è splendido il bancone, ma è la tua cucina in generale che mi fa sognare. Davvero complimenti per la scelta stilistica e la tua manualità.
RispondiEliminaSarah quelle sedie sono favolose!!!! Dove le posso trovare?
RispondiEliminaCiao Laura, ma parli delle sedie o degli sgabelli? Gli sgabelli li ho trovati in un mercatino della mia città, io li ho solo ridipinti. Le sedie attorno al tavolo una diverse dall'altra, hanno una storia tutta loro. Alcune sono di famiglia altre invece trovate in giro nei mercatini, altre ancora acquistate nuove.
EliminaFantastico lavoro! Complimenti!!!!! La tua cucina è favolosa in ogni particolare! Per questo ti chiedo: il pavimento da cosa è composto? Te lo chiedo perchè stiamo ristrutturando casa e al piano terra cambiamo idea ogni tre per due.... Se mi rispondi ti arriverà un bel bacione virtuale...anzi ti arriverà lo stesso! Bravissimi!
RispondiEliminaSusanita72
Il pavimento è in pietra arenaria debitamente trattato dalla sottoscritta altrimenti sarebbe un pavimento troppo delicato perché molto poroso.
Eliminaah un'altra cosa: ma che fatica fai a tenere puliti gli scaffali?
RispondiEliminaSusanita72
Fatica? Non mi pare! ;)
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